
Iniziamo con il dire che a tutti noi, quando ci viene chiesto di immaginare un’orchidea, ci viene in mente la Phalaenopsis. In questo articolo per facilitare l’immaginazione di tutti, come esempio prenderò proprio il fiore delle Phalaenopsis, cosi che sia più semplice capire e comprendere da quali parti sono composti.
Cercherò di spiegare in modo semplice ed esaustivo l’anatomia dei fiori, ma se vi vengono dubbi, non esitate a contattarmi. Inizierei con l’elencare alcuni termini con i loro significati, cosi da facilitare la lettura di quest’articolo, e non solo, a chi non è molto ferrato in botanica:
- Antofillo –> foglia modificata che forma il fiore
- Tepali –> antofilli non distinguibili in Petali e Sepali (tulipani, gigli ecc)
- Sepali –> antofilli con funzione di protezione degli altri organi del fiore, solitamente di colore verde
- Calice –> l’insieme dei sepali
- Petali –> antofilli con funzione vessillare, colorati atti ad attrarre gli insetti impollinatori. Possono essere di varie forme
- Corolla –> l’insieme dei petali
- Perianzio –> l’insieme di Corolla e Calice
- Perigonio –> l’insieme dei Tepali
- Stami –> filamento con antera finale che porta il polline, parte maschile
- Pistilli –> formato da ovario, stilo e stigma. Ha la funzione di catturare il polline, parte femminile
- Colonna –> quando stami e pistilli sono fusi assieme e non sono distinguibili
Il fiore delle Orchidee è formato da Tepali e quindi è un Perigonio, a causa della forte somiglianza di Petali e Sepali. Ma alcuni sono convinti che il fiore sia un Perianzio e che quindi Petali e Sepali sono distinti. In questo articolo parleremo delle parti del fiore come Petali e Sepali per comodità, e non per altre ragioni, ma per essere corretti al 100% dovremo parlare di 3 tepali interni e 3 tepali esterni.
Il fiore delle Orchidee è composto da 6 parti, 3 interne e 3 esterne. Quelle esterne sono i Sepali, hanno funzione di protegge il fiore e le sue parti quando è ancora chiuso (bocciolo), poi una volta aperto cambiano funzione e diventano colorati e quindi aiutano ad attrarre gli insetti impollinatori. Quelli interni invece sono i Petali, hanno funzione vessillare, attraggono gli insetti impollinatori. Il petalo centrale è modificato rispetto agli altri 2 e viene detto Labello.

Il Labello prende molte forme e colorazioni diverse rispetto al resto degli Antofilli, questo perchè ha la funzione sia di attirare gli insetti impollinatori sia di fungere da pista di atterraggio per questi. Il Labello dovrebbe essere un Petalo posteriore, ma noi lo vediamo anteriormente, perchè nella fase di bocciolo il fiore ruota di 180° portando il Labello da dietro ad avanti, questo processo è detto Resupinazione. Alcune orchidee fanno una rotazione di 360° cosi che il Labello ritorni nella parte posteriore, come nel caso della Plectrelminthus caudatus.

Al centro del fiore troviamo la Colonna, una parte più o meno carnosa e sporgente che porta gli organi riproduttivi, che non sono distinguibili in Stami e Pistilli. Alla sommità della colonna si trova l’antera, la parte maschile che porta il polline. Questo polline si trova sotto forma di pollinodi, piccole sfere alle quali è attaccato il viscidio che serve per fare aderire i pollinodi all’insetto, cosi che questo non li perda e li riesca a portare a un altro fiore con successo. Subito dietro l’antera troviamo lo Stigma, l’organo femminile che ha la funzione di catturare i pollinodi trasportati dall’insetto, tramite una sostanza appiccicosa.
Antera e Stigma sono separati da una membrana, chiamata Rostello. Lo stigma è collegato all’ovario, organo femminile che contiene gli ovuli, che una volta fecondati formeranno i semi e l’ovario si trasformerà nella Capsula. Arrivata a maturazione si aprirà e rilascerà i semi che sono pulverolenti senza endosperma (riserva dei nutrienti per l’embrione), per questo motivo, per germinare devono entrare in simbiosi con i funghi.


Il labello, come detto prima, attira gli insetti impollinatori con colori e forme che spesso ricorda gli insetti stessi. Ha la funzione di fare da rampa di atterraggio e di indicare agli insetti dove si trova la sostanza zuccherina, che tanto bramano, obbligandoli a passare sotto la colonna dove i pollinodi, grazie al viscidio si attaccano sulla schiena degli insetti. Nel caso avessero già dei pollinodi attaccati, il passaggio sotto la colonna, provoca il deposito del polline nello stigma con la successiva fecondazione dell’ovario.
La sostanza zuccherina in alcune orchidee si trova nello sperone, rendendo l’impollinazione possibile solo a determinati insetti (es. Angraecum sesquipedale).
Oltre ai colori e le forme che attirano gli insetti, alcune orchidee hanno sviluppato degli odori appositi per attirare i vari insetti. Alcune hanno pure la capacità di produrre questi odori solo in determinati periodi del giorno e della notte, cosi da attirare solo gli insetti veramente utili per la loro impollinazione.


Finisce qui la descrizione del fiore delle orchidee, se vi sono venuti dubbi o qualcosa non è chiaro, non esitate a contattarmi. Qui trovate il video riassunto sul mio profilo ig!!
Bibliografia-Sitografia da cui prendo le info per i miei articoli
Lascia un commento