In questo articolo parleremo della microirrigazione, come si applica e a cosa serve esattamente.
Partiamo con il dire che la microirrigazione è una tecnica usata per distribuire l’acqua in modo preciso e controllato direttamente alle nostre piante. E’ una tecnica che si è sviluppata principalmente per le colture in pieno campo o intensive, per cercare di abbattere il più possibile gli sprechi di acqua e i costi. Ma poi nel tempo si è diffusa e ha sempre preso più piede anche nei giardini e nei progetti paesaggistici. Tanto che ora è sempre più frequente anche nelle nostre case!
Vi chiederete come mai questa tecnica è diventa cosi diffusa in poco tempo, vediamone i vantaggi:
- localizza la superficie da irrigare
- abbassa le perdite per evaporazione
- possiamo decidere quali parti delle piante bagnare (radici, foglie, totale)
- possiamo somministrare microdosi di concime o fertilizzante
- abbatte i costi nel lungo periodo
- riduce il problema del vento
Come potete vedere ha molti vantaggi, uno dei pochi svantaggi è il costo iniziale e l’eventuale manutenzione degli ugelli o degli spruzzini che essendo molto piccoli si possono ostruire molto facilmente. Perciò per ovviare a questo si usano degli impianti di filtraggio a monte.
La microirrigazione può essere suddivisa in 3 tipologie diverse in base agli ugelli usati e al modo in cui l’acqua viene erogata:
- Goccia
- Microspruzzo
- Nebulizzazione
1. goccia

La microirrigazione a goccia utilizza dei tubi, solitamente di diametro piccolo. Questi tubi hanno piccoli fori dai quali esce l’acqua sotto forma di goccioline.
Questa tecnica solitamente si usa in frutteti, colture a file, terrazze e progetti paesaggistici. Ha il vantaggio di ridurre al massimo l’evaporazione e lo scorrimento superficiale.
2. Microspruzzo
La microirrigazione a microspruzzo usa degli spruzzatori che bagnano una piccola aera. Solitamente è usata per i campi di patate o mais e per irrigare giardini.
Questa tecnica usa più acqua ed è adatta a quelle colture che ne richiedono di più.

3. Nebulizzazione

La microirrigazione a nebulizzazione è una tecnica che utilizza ugelli che creano una nebbia fina che viene distribuita su tutta la pianta. Solitamente è usata in serre e vivai in ambienti dove c’è bisogno di mantenere alta l’umidità o abbassare la T° delle piante stesse quando fa molto caldo.
Ed è quella che io sto usando in orchidario, vi lascio qui il link al video tutorial dove la monto.
1.2 Goccia con tubo poroso
Un’altra tecnica abbastanza utilizzata di microirrigazione a goccia è quella con i tubi porosi. Si usa principalmente in aiuole o orti, dove il tubo può essere facilmente nascosto alla vista, interrandolo. La particolarità di questa tecnica è di utilizzare un tubo fatto di materiale poroso che trasuda acqua e la rilascia in microdosi al terreno.

Abbiamo visto che la microirrigazione è molto vantaggiosa e versatile. Si può installare un impianto per ogni esigenza, sono facili da installare e la maggior parte sono dotati di timer già incorporato. L’unica manutenzione che bisogna fare è pulire il filtro e controllare se gli ugelli, spruzzini o buchi non sono intasati!
Per di più spesso nell’acqua che si usa per la microirrigazione vengono aggiunte delle microdosi di concimi e fertilizzanti. Le microdosi non sono altro che piccole quantità di concime o fertilizzanti che vengono aggiunte all’acqua per evitare di andare ad eccedere con le quantità creando bruciature e in alcuni casi la morte delle piante. Questo si fa perchè le microirrigazioni sono molto più frequenti rispetto le irrigazioni normali e se venissero usate dosi normali di concime/fertilizzante rischieremo di bruciare tutto per l’accumulo di sali.
In conclusione, le microirrigazioni sono molto vantaggiose rispetto l’irrigazione normale. Si possono applicare anche in ambito domestico senza troppi problemi e ci aiutano nella gestione delle concimazioni e dello spreco di acqua. Voi cosa ne pensate? Lasciate un commento!
Qui trovate un video sul mio instagram dove riassumo questo argomento!
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