Vi siete mai addentrati in una foresta, notando una bellissima orchidea, per poi esservi distratti un secondo e non averla più ritrovata? Beh ecco, a me non è mai capitato (specialmente di ritrovarmi in una foresta)… ma a parte questo il mondo delle orchidee afille, è un mondo segreto, passano dall’essere piene di vita a uno stato di dormienza dove sembrano morte💀… Le orchidee sono tante, sono una delle famiglie più ampie e diversificate, con forme e colori diversi. C’hanno sempre affascinato fin dall’antichità, dove venivano prese dalla Natura, studiate e collezionate dai più facoltosi nobili.

Oggi parliamo delle orchidee prive di foglie (Afille), le quali ad un primo sguardo potrebbero sembrare morte, senza segni di vita, scopriremo, invece, che non è cosi. Se le coltivate è quasi impossibile che non vi imbattiate prima o poi in orchidee di questo genere, vengono principalmente divise in 4 gruppi:

  1. Epifite decidue (Dendrobium e alcune Phalaenopsis)
  2. Epifite senza foglie (Chiloschista, Dendrophylax ecc)
  3. Terrestri decidue (stagionali, che si trovano anche qui in Italia)
  4. Saprofite senza foglie (come alcune orchidee del nostro territorio, Neottia nidus-avis)
EPIFITE DECIDUE

Queste orchidee, sono forse quelle più conosciute e coltivate, ne fanno parte i Dendrobium spp., che sono l’esempio migliore per notare questa loro abitudine. Passano un periodo di attività vegetativa, durante la stagione favorevole, dove le vegetazioni crescono e ne formano di nuove, e un periodo dove smettono con l’attività vegetativa, perdono le foglie (periodo afillo) e in alcuni casi avviene la fioritura, per poi riniziare il ciclo di attività vegetativa. Hanno sviluppato questa caratteristica perchè nei luoghi d’origine passano dei periodi dove piove (hanno le foglie) e dei periodi di siccità e per evitare di disidratarsi troppo perdono le foglie (afille). Queste continuano a fare la fotosintesi mediante le radici che rimangono esposte, essendo epifite. Oltre i Dendrobium in questo gruppo troviamo anche altre orchidee come la Phalaenopsis lowii e la Phalaenopsis honghenesis. (In figura il Dendrobium peguanum)

EPIFITE SENZA FOGLIE

Sono chiamate comunemente “Leafless orchid“, proprio per la loro caratteristica di essere orchidee epifite senza foglie, a prima vista potrebbero sembrare degli ammassi di radici senza vita, fermi, ormai morti. Invece sono orchidee formate, vive e vegete che sopravvivono proprio grazie alla fotosintesi fatta dalle loro radici. Questo gruppo si divide a sua volta in altri 3 gruppi:

  • 1° gruppo comprende le piante che hanno foglie effimere, piccole foglie esili, che producono solo quando le condizioni sono ottimali. Appena le condizioni variano, diventando sfavorevoli, le perdono, ma a differenza di quelle decidue, la loro crescita vegetativa continua anche senza foglie. La Chiloschista spp. fa parte di questo gruppo
  • 2° gruppo comprende le orchidee che non hanno per nulla le foglie, perchè modificate in piccole squame o in altre strutture differenti, che servono per proteggere la gemma apicale. Perciò passano tutto il tempo facendo solo la fotosintesi tramite le radici. Alcuni studi hanno dimostrato che alcune orchidee di questo gruppo possiedono, oltre che una simbiosi con il fungo micorriziale, anche una simbiosi con delle alghe che le aiutano nella fotosintesi, ampliandone la superficie attiva. La Dendrophylax spp. e la Microcoelia spp. fanno parte di questo gruppo
  • 3° gruppo comprende le orchidee che nello stesso genere hanno membri con le foglie e membri senza foglie. Un esempio che può aiutare a capire questa strana caratteristica è il genere delle Vanilla, qui abbiamo la Vanilla planifolia (comunemente conosciuta come Vaniglia) che possiede le foglie e fa la fotosintesi tramite quelle, e poi c’è la Vanilla aphylla in cui le foglie si sono modificate in piccole squame e non si notano. Altri membri di questo gruppo sono le Solenangis spp.

(In figura Chiloschista lunifera)

TERRESTRI DECIDUE

Sono orchidee che si trovano al suolo, con le radici nel terreno, possiedono un tubero che fa da riserva durante la stagione avversa, infatti si trovano in luoghi dove abbiamo un periodo freddo. In Italia, come nel resto d’Europa, sono orchidee molto diffuse, che spuntano in primavera sfoggiando delle bellissime infiorescenze, di varie forme e colori, che spesso ricordano insetti, tipo le Ophrys spp.. Con l’arrivo dell’autunno queste perdono le foglie, entrando in dormienza e rimane solo il tubero sotterraneo, fino alla primavera successiva. (In figura Anacamptis pyramidalis)

SAPROFITE SENZA FOGLIE

Sono orchidee terrestri, che vivono nel sottobosco e nella maggior parte dei casi non posseggono la clorofilla. Perciò per vivere e riprodursi devono entrare in simbiosi con dei funghi (saprofiti) che a loro volta sono collegati alle radici degli alberi che compongono il bosco, con i quali scambiano informazioni e sostanze (me li immagino tutti felicemente a braccetto). A differenza delle altre orchidee, che usano i funghi solo durante la germinazione (ma anche qui ci sarebbe da argomentare ulteriormente), queste orchidee saprofite li utilizzano per tutta la durata della loro vita, dovuto al fatto, come accennato prima, che molte specie come la Neottia nidus-avis, non possiedono la clorofilla e quindi non riescono ad autoprodursi il cibo. Sono considerate afille perchè durante l’anno passano un periodo di “dormienza”, dove perdono le foglie e rimane solo l’apparato radicale, a noi nascosto. Un altro esempio di queste orchidee, mutualistiche saprofite, oltre le Neottia, sono la Corallorhiza trifida, anche loro presenti in Italia. (In figura Orobanche hederae, ritenuta una parassita)

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Bibliografia-Sitografia da cui prendo le info per i miei articoli


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